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Rubrica di Emanuela Medi
 

Modigliana: il Sangiovese di Montagna – Seconda Parte

Un terroir unico quello di Modigliana dove argille e formazione marnoso-arenacea sono divise da una linea netta  che separa i due mondi dell’Appennino tosco romagnolo: ” Ma è indispensabile, scrive Giorgio Melandri (grande cultore dei vini di Modigliana) che ai fini dello sviluppo del suolo non ascriviamo la componente biologica, quale la vegetazione e il bosco”.”

“Un vero alleato delle vigne scrive Alessandro Liverani il  bosco diventa    barriera fisica e biologica contro gli inquinanti,  difesa del microclima   e dei parassiti, regolatore dell’umidità e della temperatura : un moderno bodygard  a protezione del vigneto .  11 produttori , la piccola comunità della Stella dell’Appennino, che hanno  presentato  i loro vini in un recente evento realizzato da Giorgio Melandri  dei quali  continuiamo a descrivere le caratteristiche gusto-olfattive.

VILLA PAPIANO:  La storia di questa azienda è una storia di confine in bilico tra Romagna e Toscana, i cui vigneti ad arberello  sono stati tutti mantenuti e restaurati. Agricoltura biologia  sostenibile  su terreni poveri  marnosi e di arenarie che  danno vita a a Sangiovesi e Trebbiani  di grande biodiversità

DEGUSTAZIONEStrada Corniolo” Trebbiano 2018 : un Trebbiano definito di “trasparenza” per la sua impeccabile aderenza al territorio che lo diversifica dai più noti Trebbiani. Floreale ,speziato, note di bosco,  salmastro, altissima acidità, in perfetta sintonia naso-bocca. Spiazza  per pulizia ed eleganza:  un vino ancora giovane che avrà molto da raccontare.

 CASTELLUCCIO: E’ la storia dei ronchi,( da roncare ovvero estirpare) punto di riferimento per molte realtà che sono nate dopo gli anni 70 quando l’Azienda agricola Castelluccio si insediò su terreni  costituiti da un compatto strato di marna e calcare, a notevole pendenza circondati da calanchi e delimitati da boschi. 

DEGUSTAZIONE: “ Ronco del re “ 2012- Sauvignon Blanc 2011. Un Un vitigno certamente non originario di queste zone ma che riesce ad avere caratteristiche interessanti dalla longevità insospettata. Frutta disidratata, fiori secchi,  ritorno di mandorla, straordinario per eleganza e sapidità è un fiero competitor con i Sangiovesi con cui  “ se la batte”

 LU.VA.  “Da due vigne completamente diverse fra loro per terreni, esposizione, altitudine varietà sono nati vini  completamente differenti, che  coprono l’intero arco della cucina romagnola esaltandone i piatti tipici”

DEGUSTAZIONE: “  Cucco Nero- Romagna   Sangiovese Modigliana Riserva 2016

Tramazzo sottozona di Modigliana produce questo vino interessante, vinificato  in acciaio con passaggio in legno di 2 anni e affinamento di tre anni ,. Una bella riserva presentata sui banchi di assaggio dal brillante colore granato. Frutta matura, sapido, austero, tannino  importante, spiccano i sentori terziari di liquerizia, cioccolato, pepe nero, Un vino non sgraziato anche da aperitivo che ben si accompagna ai piatti del luogo.

BALIA DI ZOLA  Una coraggiosa scelta di vita e di lavoro quella   di Veruska e Claudio che arrivano in Romagna e decidono  di ristrutturare un casale del 1700. Un recupero storico che si accompagna a una scelta produttiva che segue la stagionalità con vini sempre diversi ma legati da un filo rosso: il Sangiovese

DEGUSTAZIONE: “ Redinoce” Romagnna Doc Sangiovese Modigliana Riserva 2016

 Al naso: spremuta di ciliegie, more , ribes  caratterizzata da speziatura verde: alloro e pepe nero. Fresco, croccante, dalla notevole spinta acido- agrumata   cui non manca una leggera nota vanigliata .Il  tannino ben dosato fanno di  Redinoce 2016 una riserva  di corpo, struttura, complessità .

IL TEATRO  “ Una storia di famiglie che si incontrano e decidono di fermarsi e unirsi. Un patto fra persone, un paese, una cultura quella dell’Appennino”

DEGUSTAZIONE: “ Violano 2016”- Romagna Doc Sangiovese Modigliana

Sangiovese in purezza nasce dalla vigna più vecchia impiantata  negli anni 60 a rappresentare il terroir di Modigliana: austero  con tannini rarefatti., ma è anche – dice Giorgo Melandri-un modo per dare a queste vigne storiche nuova sostenibilità e un ruolo  all’interno del racconto del vino

FONDO SAN GIUSEPPE. Coraggio da vendere per Stefano Bariani e Mariagrazia Rizzati che dal 2008 se ne vanno in alto a 400 mslm con esposizione a nord su terreno marnoso-arenacea. Eccezione in Romagna per passione e credo in vitigni a bacca bianca : Albana e Trebbiano, minerali sapidi. Ma incontrano il Sangiovese…

DEGUSTAZIONE: “Cà Bianca 2015”   Agricoltura biologica senza diserbanti , raccolta manuale e uve riposte in cassette per essere portate in cantina senza aggiunta di elementi chimici  Un sangiovese dallo stile scarno, essenziale certamente affascinante. Colore porpora acceso, frutta rossa, ciliegia, fragola,  note balsamiche. Vino lungo perfetto per carni bianche e tagliatelle ai funghi

Emanuela Medi, giornalista, sommelier

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Emanuela Medi giornalista professionista, ha svolto la sua attività professionale in RAI presso le testate radiofoniche GR3 e GR1. Vice-Caporedattore della redazione tematica del GR1 “Le Scienze”- Direttore Livio Zanetti- ha curato la rubrica ”La Medicina”. Ha avuto numerosi incarichi come il coordinamento della prima Campagna Europea per la lotta ai tumori, affidatole dalla Commissione della Comunità Europea. Per il suo impegno nella divulgazione scientifica ha ottenuto numerosi riconoscimenti: Premio ASMI, Premio Ippocrate UNAMSI, premio prevenzione degli handicap della Presidenza della Repubblica. Nel 2014 ha scritto ”Vivere frizzante” edito Diabasis. Un saggio sul rapporto vino e salute. Nello steso anno ha creato il sito ”VINOSANO” con particolare attenzione agli aspetti scientifici e salutistici del vino. Nel 2016 ha conseguito il diploma di Sommelier presso la Fondazione Italiana Sommelier di Roma.. Attualmente segue il corso di Bibenda Executive Wine Master (BEM) della durata di due anni.