Non ci piangiamo troppo addosso, il vino italiano piace e regge botta alle più nefaste previsioni a iniziare dai consumatori americani che hanno acquistato scorte in surplus di vino facendo registrare, tra gennaio e ottobre, la quota record di 1,3 miliardi e una crescita su base annua del 4,2%.
Dati Istat indicano che nei primi 10 mesi del 2019 vi è stata una crescita del fatturato pari a 5,3 miliardi: la fortuna ha voluto che i tanto gridati dazi americani, negli ultimi due mesi dell’anno passato, hanno risparmiato le etichette italiane a danno dei francesi e spagnoli con insospettato acquisto delle bottiglie Made in Italy e non solo dall’acquirente medio ma in particolare da importatori e distributori USA che hanno fatto notevoli scorte in previsione dei dazi che con molta probabilità arriveranno nel 2020.
E se gli USA si confermano il primo mercato con un fatturato tra gennaio-ottobre 2019 che ha sfiorato 1,3 miliardi e una crescita su base annua del 4,3%, anche altri mercati rispondono positivamente al nostro vino. E’il caso della Francia: Parigi ha acquistato etichette Made in Italy tra gennaio e ottobre per 174 milioni di euro con una crescita del 6,7%. Buone notizie dal Canada con un più 4,2% ( 284 milioni) e dall’Asia con il Giappone che conferma la crescita e la Cina che se pur cresce lentamente ha superato i 100 milioni di euro di vino italiano. Consolidata la Svizzera con i suoi 305 milioni.
E l’Inghilterra? Non bene:: nei primi 10 mesi del 2019 Londra ha ridotto gli acquisti dall’Italia del 2,2% fermandosi a quota 623 milioni di euro Non resta che aspettare l’evoluzione della Brexit. Intanto si fa avanti la la Russia con un export made in Italy in ripresa: a ottobre ha toccato un giro d’affari di 97 milioni in crescita rispetto al 2018.
( Fonte: Sole23ore)