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Rubrica di Emanuela Medi

Fluidità, souplesse, prevaricazione di ogni stereotipo varietale. Parlare del Bolgheri Superiore Le Gonnare di Fabio Motta come di un piccolo Masseto può sembrare retorico e un po’ esagerato, ma che catturi il “genius loci” bolgherese non può negarlo nessuno. 

le-gonnare-vinoFabio, origini varesine, laurea in scienze agricole a Milano e una lunga esperienza alla corte di Michele Satta, di cui poi ha sposato la figlia, rappresenta il volto nuovo di un territorio che, dopo l’exploit degli anni 90′ e dei primi duemila, si è un po’ fossilizzato. Nel 2010 ha preso in affitto quattro ettari piantati a Cabernet Sauvignon, Merlot e Sangiovese, e ha cominciato a produrre il Bolgheri Rosso Pievi. Nel 2012 ha acquistato il vigneto Le Gonnare, dal quale trae l’omonimo vino a base Merlot con un una piccola percentuale di Syrah, vitigno tanto caro al suo maestro nonché suocero. 

A distinguere il suo approccio da quello di molti suoi vicini è la ricerca della “trasparenza del legno” e la rinuncia a qualunque sotterfugio enologico. La fermentazione di Le Gonnare avviene in tini troncoconici senza l’aggiunta di lieviti, l’affinamento ha luogo in barrique perlopiù usate e l’utilizzo della solforosa è ridotto al minimo.

Il risultato è un vino che evoca visioni carducciane. Il colore luminosamente violaceo e mediamente compatto preannuncia una concentrazione non esagerata. Il bouquet aristocratico di menta, alloro, resina di pino, violette, piccolo frutti rossi e neri e sottobosco rende perfettamente l’immagine di questo fazzoletto di terra stretto tra dolci rilievi che s’affacciano sull’Arcipelago Toscano e immense pinete che abbracciano la costa. Il sorso è come un drappo di seta: scorre fluido, caloroso eppure leggiadro, supportato da tannini impeccabili e intarsiato di rintocchi ematici e balsamici che ne arricchiscono la progressione soave. Nessuna traccia evidente del rovere di affinamento. Nessuna nota alcolica fuori posto.

Essere giovani non vuol dire assecondare le mode con superficialità, ma avere perlomeno la possibilità, se non il dovere, di comprendere il cosiddetto “gusto del tempo”. Fabio ci riesce bene con questo vino fluido, elegante e facile da abbinare al cibo, e sorprende che come strumento usi proprio il Merlot, vitigno spesso tacciato dagli enofili di eccessiva opulenza e scarsa personalità. Peraltro, Le Gonnare permette di compiere un viaggio in questo territorio a una platea relativamente larga, perché la gioventù implica anche la necessità di volare basso, ed è per questo motivo che, almeno per il momento, il prezzo è decisamente più “umano” di quello di tutti i Bolgheri di pari statura.

Prezzo: 33,50 € su Callmewine

Raffaele Mosca,

Master Sommelier

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