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Rubrica di Emanuela Medi
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Le donne sono minoritarie, nei numeri e nei ruoli, in vigna e in cantina, ma dominano i nuovi settori delle imprese enologiche: commerciale, marketing, comunicazione e turismo. Da questo le Donne del Vino hanno tratto spunto per far conoscere in Italia il primo corso per la “prevenzione del sessismo” cioè di quelle parole, gesti e immagini che creano un ambiente di lavoro poco libero e professionale. Un corso che la giornalista ed esperta Laura Donadoni sta elaborando partendo dal “Sexual Harassment Prevention Training” obbligatorio in California. Sarà l’occasione per presentare anche le Giornate delle Donne del Vino 2022 (1°-14 marzo),organizzate in occasione dell’8 Marzo, per trasmettere un messaggio di pace e di speranza per il futuro. Le donne saranno unite da un messaggio e l’hashtag #coltiviamoilfuturo: "Le Donne del Vino coltivano il futuro e la pace, la bottiglia come simbolo e contenitore dei messaggi diretti alle nuove generazioni: "senza pace non c'è futuro". Si svolge per la prima volta contemporaneamente in 11 Paesi del mondo: Argentina, Australia, Austria, Cile, Croazia, Francia, Georgia, Germania, Nuova Zelanda, Perù e Usa.

Ogni occasione è persa dice un vecchio detto e certo Le Donne Del Vino, associazione non profit che conta ben 940 associate, ne è consapevole tanto da non lasciarsi sfuggire l’appuntamento del G-20 Agricoltura previsto per il del 17 e 18 settembre a Firenze. E loro  in collaborazione con il Comune di Firenze,ne anticipano i temi con il convegno «Vino, sostenibilità ed energia» in programma lunedì 13 settembre, dalle 15 alle 17, in occasione della rassegna “Territori, cultura e arte del vino a Palazzo Vecchio” .«L’incontro prenderà in esame due aspetti importanti ma poco conosciuti dell’impatto ambientale del vino: il vetro leggero delle bottiglie e l’efficientamento energetico con il premio ENEA-Federesco» dice la presidente delle Donne del Vino Donatella Cinelli Colombini. «Emerge con chiarezza dalla ricerca da noi effettuta, come, per le Donne del Vino, il rispetto ambientale sia un “prerequisito” e che l’associazione sia percepita come un aggregatore virtuoso degli sforzi individuali. Sforzi che sono ben visibili, continua la Presidente: il 51% ha la certificazione BIO o sta per ottenerla. Il 33% usa bottiglie leggere (sotto i 500 grammi per i vini fermi e gli 830 grammi per gli spumanti) sull’intera gamma e il 40% su almeno la metà dei

Firenze ospita il G20-Agricoltura dal 2 al 14  di settembre    un forum che coinvolge 35 nazioni e discuterà di “Sostenibilità e resilienza agroalimentare”. Un contesto importante in cui Le Donne del Vino in accordo con il  Comune di Firenze portano il loro  concreto messaggio  sui valori che, attraverso il vino, diventano tutela dell’ambiente e del paesaggio rurale, la salvaguardia dell’occupazione e la qualificazione del lavoro agricolo, lo sviluppo sostenibile sociale e economico delle zone di campagna soprattutto in relazione alle nuove generazioni, la formazione e la salute.    E lo faranno anche attraverso il progetto intitolato «Territori, cultura e arte del vino a Palazzo Vecchio»  con i dipinti della pittrice Elisabetta Rogai che saranno esposti per 13 giorni - dal 2 al 14 settembre - nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio . Elisabetta Rogai è una degli artisti contemporanei toscani di maggior successo a livello nazionale e internazionale. Dal 2011 la pittrice fiorentina “comunica con il vino”, perché la sua EnoArte, che prevede l’uso di vino rosso o bianco invece dei colori, crea l’incontro tra pittura e enologia e sulle sue tele il vino è vivo e invecchia esattamente come nelle bottiglie. La speciale tecnica «enoarte» praticata dalla pittrice celebra il suo decennale

“Donne, vino ,ambiente” è tema fortemente sentito dalla Associazione Donne del vino, guidata da Donatella Cinelli Colombini perché legato a molte tematiche che la pandemia ha fatto emergere. Dall’8 al 16 Marzo appuntamento online a tema con le 900 associate . Per questo lè stata scelta la vite come immagine e filo conduttore della 5 edizione della Festa nazionale delle Donne del Vino. L’emergenza come già accaduto nel 2020, ha spostato le iniziative online e sui social: ogni associata manderà la sua testimonianza attraverso una fotografia che la vede accanto a un filare della vigna, dove un palo di legno è dipinto di verde, o accanto a una barbatella in vaso verde che simboleggiano l’impegno delle Donne del Vino per l’ambiente e il loro amore per le viti. Centinaia di fotografie «green» invaderanno la rete dall’8 marzo con un messaggio di speranza. L’iniziativa vedrà coinvolte non solo le italiane, ma le Donne del Vino di tutto il mondo, con cui l’Associazione italiana ha creato dal 2019 una rete internazionale che continua a lavorare e a crescere anche in epoca Covid. Dice la presidente Donatella Cinelli Colombini – “Ancora

“Non posso che associarmi a quanti e sono tanti che hanno applaudito il discorso di Mario Draghi, le sue linee programmatiche, il suo impegno per portare l’Italia in un'ottica economica internazionale avendo come primo obiettivo la lotta al virus.  Sono soprattutto contenta dell’attenzione e del sostegno  dato alle donne come  propulsore del futuro italiano. Come presidente della Associazione Donne del Vino ,mi auguro faccia sue le richieste e le proposte da noi espresse alla Presidente  Susanna Cenni Vicepresidente della XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati in un recente   incontro  in cui chiedevamo come prioritaria l’attenzione  al turismo del vino,  alle imprese femminili del settore visto che esse rappresentano il 28% del PIL agricolo. A Mario Draghi non posso che chiedere l’attuazione del recovery plan, della digitalizzazione importante per consentire alle tante piccole aziende di collegarsi tra loro e di essere presenti , visibili, facilmente tracciabili dal turista e di dare sostegno alle imprese che dimostrano un cambio di marcia per essere al pari con le nuove aspettative soprattutto di mercato. E’ doloroso dirlo ma non saranno poche le imprese del settore vitivinicolo e agroalimentare che non ce la faranno, ma sono convinta- come Draghi ha sostenuto nel suo

”ENOGASTRONOMIA, TURISMO DEL VINO E IMPRESE FEMMINILI FONDAMENTALI PER LA RIPRESA” è in  sintesi quanto ha espresso  Donatella Cinelli Colombini, Presidente dell’Associazione Le Donne del Vino all’Onorevole Susanna Cenni  Vicepresidente della XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, in merito alle proposte sul piano nazionale  di ripresa e resilienza( Doc XXVII,n.18) .  L’appello di cui ne è stata portatrice Donatella Cinelli Colombini, ha come tema centrale l’agricoltura ”affinchè non venga presa in esame solo per l’impatto ambientale ma anche in termini economici e occupazionali. Essa infatti è al centro di una filiera produttiva e commerciale che non solo arriva sulla tavola dei consumatori  a salvaguardia della loro   salute ma coinvolge  anche altri comparti .  “Pertanto è importante sottolineare – ha detto la presidente-che le donne dirigono circa un terzo delle imprese agricole italiane  e pur gestendo solo il 21% della SAU- superficie agricola utilizzabile, producono il 28% del PIL agricolo. Sono quindi un’enorme risorsa per rilanciare l’economia del paese”. Pertanto l’Associazione delle Donne del Vino ha fatto presente alla Commissione Agricoltura come prioritari alcuni obiettivi , oltre il riequilibrio fra i generi, il sostegno al credito e all’esportazione:  POLITICHE PER IL TURISMO ENOGASTRONOMICO E LA FILIERA DELL’AGROALIMENTARE DI ECCELLENZA -

Per la sua settima edizione, che si terrà dal 21 al  24 novembre, wine2wine si è adattato completamente alle esigenze del 2020. In primis, trasformandosi in un evento interamente digitale. In secondo luogo, puntando i riflettori sul ruolo delle donne nell’industria del vino: e non poteva  mancare un  appuntamento importante  previsto per martedi 24 alle ore 12.30  cui prenderanno parte oltre alla Presidente delle Donne del vino, Donatella Cinelli Colombini, Franco Iseppi, Lavinia Furlani e Fabio Piccoli. Donatella Cinelli Colombini “Il virtuale non basta” lo  ribadisce in questa intervista a Vinosano, Donatella Cinelli Colombini  , la cui visione lucida della realtà vitivinicola italiana l’ha portata a fare proposte che si sono rivelate vincenti e percorribili.” Noi- dice la presidente siamo  convinte che la comunicazione e la promozione del vino trova  nel digitale e nell’online   un potente alleato-  ma non possiamo sostituire il reale come quello del vino con il virtuale perché rischiamo di sottrarre alle cantine italiane, specie quelle di piccole dimensioni, il valore della loro autenticità che deve essere salvaguardato perché è questo valore che il turista vuole conoscere soprattutto  se straniero.” E allora  come raggiungere questo obiettivo” Le cantine  devono organizzarsi nell’accoglienza- sottolinea con forza Donatella Cinelli Colombini-

Sempre in prima linea a raccogliere e fare propria la solidarietà le Donne del Vino hanno messo in campo un importante progetto di aiuto che si muove sull’asse Italia-Cina, i due paesi, fino ad oggi, più colpiti e per primi dalla pandemia. Da Whuan a Bergamo, da Shangai a Milano, da Ancona a Shenzhen un filo rosso le unisce con il progetto Ganbei il cui obiettivo è di raccogliere fondi per acquistare materiale sanitario in Cina sotto la supervisione di un team medico, sensibilizzando in particolar modo il settore vitivinicolo, importatori, ristoratori, Asia Pacific area managers, brokers, press e consumers cinesi. Raccogliere donazioni per sostenere il lavoro di Protezione Civile, Croce Rossa e Istituzioni sanitarie Italiane. L’Ambasciata Italiana in Cina che si occuperà del pagamento delle spedizioni. Ganbei è il termine cinese dei brindisi, come dire “cin cin”, “in alto i calici”. La promotrice del progetto è Erika Ribaldi, Donna del Vino, export manager sui mercati asiatici, che spiega in una lettera-appello: “con un gruppo di inossidabili colleghi in questi giorni abbiamo dato i natali a Project Ganbei. Ci rendiamo conto che il miglior modo per creare terreno fertile a una cooperazione produttiva, duratura tra due realtà lontane geograficamente eppure così vicine nel

Certo non stanno ferme le donne del vino: vulcaniche imprenditrici, giornaliste, Pr e chi più ne ha ne mette, il loro impegno è notevole e nel 2020 con una particolare attenzione alle colleghe under 30. Si sviluppa da qui il Progetto Future:dai mercati dell’Asia alle vigne della Nuova Zelanda e del Cile che cresce e si espande a livello internazionale. Si tratta di un ventaglio di opportunità formative proposte dalle aziende delle Donne del Vino italiane alle under 30 . . Quest’anno verrà arricchito con le offerte delle Donne del Vino estere incontrate durante il primo meeting mondiale che si è tenuto in novembre al Simei 2019, coordinato da Tiziana Mori, con l’obiettivo di creare un network internazionale di scambi e confronto di esperienze. Tra le offerte formative del 2020 per le Donne del vino, anche i corsi di Wset Wine & Spirit Education Trust, riconoscimento internazionale di educazione al vino: il primo corso è organizzato in Piemonte, a Gavi, dal 21 al 23 febbraio. L’ambiente è il tema scelto con l’avvio del progetto” Donne in classe  A” con Enea Federsco sull’innovazione e il risparmio energetico in cantina . WWW.LEDONNEDELVINO.COM

DAL 6 AL 13 OTTOBRE L’ASSOCIAZIONE SARÀ ALL’EVENTO MILANESE CON UN CALENDARIO RICCO DI EVENTI: UN’ASTA DI BOTTIGLIE, UNA DEGUSTAZIONE NELLA VIGNA DI LEONARDO, L’USCITA DE «IL PANETTONE E L’ARTE DEL VINO» E L’ANTEPRIMA IN CORSO BUENOS AIRES DELLA VERA STRADA DEL VINO OLIMPICA 2026 Le Donne del Vino partecipano alla Milano Wine Week, decine di eventi dal 6 al 13 ottobre in centro città. Raccogliendo l’invito del vulcanico presidente Federico Gordini, l’Associazione nazionale guidata da Donatella Cinelli Colombini, ha tantissimi appuntamenti in calendario. Uno su tutti è un assaggio di quella che sarà, nel 2026, la vera Strada del vino olimpica Milano-Cortina, idea geniale di Gordini «che riproporrà un percorso attraverso i territori del vino, facendo tappa nelle cantine da Milano a Cortina, luogo delle Olimpiadi invernali, e crea un nuovo tipo di turismo del vino legato agli sport invernali». Un’idea che troverà un’anticipazione domenica 13 settembre, in Corso Buenos Aires quando cantine lombarde, venete e del Trentino Alto Adige offriranno i loro vini in assaggio all’interno dei negozi della celebre arteria milanese che, per un giorno, si trasformerà nella prefigurazione della Strada olimpica Milano-Cortina 2026. Il ricavato della giornata andrà all’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) «Un appuntamento a cui non potevamo