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Rubrica di Emanuela Medi
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Giugno 2020

Gli italiani non rinunciano alle vacanze: ferie per 36 milioni di persone che, per motivi economici e logistici, preferiranno rimanere in Italia, conoscerla in macchina  e pazienza se i giorni saranno di meno dello scorso anno (9 invece che 11), ma a un momento di svago è giusto non rinunciare soprattutto per i bambini.  Il report sul turismo italiano post Covid, è stato fatto dall’agenzia di consulenza Comin & Partners  che come riferisce in un ampio articolo Il Messaggero ha effettuato l’indagine svolta a giugno  su un campione di oltre mille residenti italiani. Certo una buona fetta , il 41% non si sposta dal luogo di residenza per motivi di spesa, o per paura del contagio o perché non ama confrontarsi con le misure restrittive. Quindi meno turismo all’estero con una spesa di molto inferiore ai 27 miliardi dello scorso anno  e con un'importante ricaduta economica sui tour operator e sul settore trasporti visto che 7 italiani su 10 si sposterà in macchina. Gli italiani preferiscono il mare ,da sempre, anche se quest’anno ci sarà una impennata per la villeggiatura in montagna, le città d’arte e le destinazioni culturali che saranno raggiunte nei vari settori da ben 6 milioni di italiani.

Non esiste altro prodotto della natura che-come il vino- è legato a profondi valori culturali e sia presente sin dall’antichità nella nostra  vita quotidiana. Vinosano ha da sempre dato voce e spazio alla cultura con l’appuntamento del lunedi:  la nostra proposta ora si arricchisce  con la voce di Antonio Marziantonio attore di indiscutibile talento formatosi- e tengo a sottolinearlo-  all’Accademia Internazionale dell’Attore di Alessandro Fersen e a New York all’Actor’s Studio con Susan Baston, oltre ad aver lavorato con registi del calibro di Marco Risi, Marco Bellocchio e Dario Argento, partecipato a numerose trasmissioni televisive come un  Posto al Sole. Dal 2019 è collaboratore artistico della libreria Eli dove presenta il suo progetto sulla Grande Poesia Italiana. Benvenuto  Antonio! https://www.youtube.com/watch?v=tMzPd4hkFxs&feature=youtu.be

L’e-commerce è entrato nel bagaglio commerciale delle grandi aziende: nel rapporto Netcomm presentato durante un focus b2b live, si evidenzia che tre imprese b2b italiane su quattro, con fatturato sopra 2 milioni di euro, utilizzano i canali digitali nel processo di acquisto. La percentuale è cresciuta rispetto al 2015, quando era del 65%., ora è del 52% (+10%)  in quelle aziende b2b (o b2b2c) con più di 20 milioni di euro di fatturato e che possiedono  un canale e-commerce b2b attivo : il 40% delle imprese b2b ha attivato un e-commerce con sito proprio, mentre il 18% vende attraverso marketplace. E’ evidente che il principale ostacolo- come sottolineano i ricercatori, è rappresentato dai grandi marketplace (Alibaba, Amazon, eBay, Etsy e altre,)  principali detentori del commercio digitale nel b2b, ma anche nel b2c. Fenomeno importante in molti paesi ma che in Italia stenta a diffondersi per la complessità logistica e la mancanza di competenze interne l’azienda

Il mercato italiano cala ma regge il confronto con  la Francia che registra un -22,2%, in particolare sui mercati extra UE. Ma se il primo bimestre è stato da record , il secondo da dimenticare: in sintesi il quadro del vino italiano  come emerso dall’analisi dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma  Wine Monitor  causa Covid-19, al contrario del suo principale competitor, la Francia, in caduta libera. Il quadro del mercato del vino nel primo quadrimestre, è ormai bene delineato:  da record nei primi due mesi, assolutamente negativo in Marzo e Aprile quest’ultimo in in pieno lockdown globale e tra i peggiori di sempre. Nel complesso, andando a misurare le performance a valore del periodo nei top 10 Paesi importatori (che valgono il 50% dell’export del Belpaese), l’Italia segna a sorpresa +5,1% sullo stesso periodo dell’anno precedente, grazie all’ottima prestazione negli Stati Uniti (+10,8%, nei primi 2 mesi il dato era a +40%) e in Canada (+7,1%). Profondo rosso invece sul vino francese (-10,1%), in ritirata nelle sue piazze chiave sia in Oriente che in Occidente.la situazione già complessa a marzo, diventa proibitiva ad aprile, dove per i fermi imbottigliati italiani si registrano pesanti cali in tutti i mercati considerati a eccezione di Canada, Russia e

E’ il momento dell’enoturismo, del turismo di prossimità, della libera fruizione della natura” parole di Fausto Di Nella ideatore  di “ Vini e Cammini” format di eventi di Abruzzo Esperienziale che a partire dal 14 giugno propone, una serie appuntamenti on the road: passeggiata pomeridiana lungo i percorsi più belli dell’Abruzzo con aperitivo al tramonto in cantina. Cantine, vini , spazi, natura, un mix di proposte quanto mai attuali  che certamente non deludono chi il 14 giugno  aderisce a un percorso affascinante con una passeggiata lungo la Via Verde della Costa dei Trabocchi e l’aperitivo finale da Cantine Mucci a Torino di Sangro. Il 21 giugno, invece, sarà la volta della provincia di Teramo con la Valle delle Abbazie e Tenuta Cerulli Spinozzi a Canzano. Infine, il 4 luglio, si andrà alla scoperta di un tratto del Cammino di San Tommaso, con accoglienza alla Fontana del Vino di Dora Sarchese a Ortona. Possibili nuove date in arrivo Per info e prenotazioni su www.amorosoviaggi.com

E’ di questi giorni la seconda ondata di lanci  della vespa samurai  utili a contrastare la diffusione della cimice asiatica  marmorata. Il gruppo di lavoro della Fondazione Edmund Mach, in collaborazione con il Centro Agricoltura Alimenti Ambiente ( UniTrento-Ferm) aveva già individuato una ventina di siti a in Trentino in cui  ad Aprile l’allevamento Trissolcus specializzato nel parassitare le uova di cimice del primo nucleo di microvespe da moltiplicare  arrivato dal Crea, ha effettuato i primi lanci. Ora il raddoppio. Nonostante l’emergenza Covid-19 ricercatori e tecnici sono, dunque, in piena attività, e assicurano che la vespina,  è assolutamente innocua per l’uomo e per gli altri organismi. In particolare, saranno rilasciate 100 femmine di vespa samurai T. japonicus, in ambienti semi-naturali caratterizzati da presenza di colture agrarie (frutteti), margini boschivi e a ridotto input chimico che permetteranno alla specie di insediarsi nel territorio a salvaguardia delle produzioni locali. Lo scorso anno questa gentile bestiolina ha distrutto circa il 100% del raccolto di frutta nella regione Friuli Venezia Giulia, causato danni per 270 milioni di euro in Toscana( dati Coldiretti)  e infestato le culture di gran parte del Piemonte, Trentino e molte altre regioni.

Lo chef risponde all’appello lanciato dal WWF: rimossi dalla carta i piatti con l’anguilla e la rana pescatrice. Due nuove specie in via di estinzioneBandito l’ingrediente più richiesto dai clienti: il foie gras. Innegabile l’oggettiva crudeltà con la quale sono trattate le ocheIn via di completa sostituzione lo zucchero raffinato. Troppo invasivi i trattamenti che subisce Ci sono persone come Stefano Sforza chef del ristorante Opera di Torino e di Antonio Cometto la proprietà che hanno sposato l'hashtag del momento per chi si occupa di ristorazione #iocambiomenu Un messaggio / avvertimento quello del WWF che ha voluto tradurre in lingua social, facilmente comprensibile e veloce, l’attenzione nei confronti di alcune specie ittiche in via di estinzione e che ancora sono presenti nei menu di tantissimi ristoranti di fine dining La ragione di questa persistenza in carta non è dovuta naturalmente alla mancanza di sensibilità, ma piuttosto di informazione Sono 5 le specie che non hanno una soluzione sostenibile, né in termini di allevamento, né in termini di pesca, e che sono perciò a rischio concreto di estinzione: anguilla, rana pescatrice, cernia bruna, pesce spada, verdesca.“ Quando si parla di svolta etica – dice Stefano Sforza-, si va incontro a critiche, ci

Ancora grandi difficoltà per i pubblici esercizi dopo 3 settimane dalla riapertura  con cali del fatturato  in media intorno al 53% e incassi più che dimezzati rispetto al periodo pre-Covid. La situazione resta critica anche per l’occupazione:  nel 31,5% il personale impiegato è ancora inferiore del 50% o più.  E’ quanto emerge dall’indagine condotta dal Centro Studi di Fipe, Federazione Italiana Pubblici Esercizi, per analizzare l’andamento di bar e ristoranti in questo primo periodo della fase 2. Dunque, ancora tante ombre a tre settimane dalla riapertura. Il 94,9% dei bar e l’89,4% dei ristoranti risultano in attività  ma pur in presenza di un miglioramento del sentiment degli imprenditori sull’andamento dell’attività più della metà degli intervistati (circa 54%) dà ancora un giudizio fortemente negativo e meno della metà  (46,1%) si dichiara soddisfatto di aver riaperto. Forte incertezza anche sul futuro: il 66,5% ritiene che non riuscirà a tornare ai volumi di attività pre-Covid. Per quanto riguarda sugli aiuti messi in campo dalle Istituzioni, con particolare riferimento ai prestiti garantiti previsti dal DL liquidità. Il 65,1% delle aziende ha fatto ricorso a questa misura, il 51,7% per un importo fino a 25.000 euro, il 13,4% per un importo oltre i 25.000 euro. Tuttavia

Un poco troppa questa mania di celebrare tante giornate mondiali anche nel food and beverage: pizza, pasta, spaghetti, cui si aggiungono gli innumerevoli eventi (pochi i blasonati) vino protagonista. E certo non poteva mancare la giornata mondiale del Gin che nasce da un’idea del blogger americano Neil Houston che nel  2009 riunisce  tutti i suoi amici a Birminghan per brindare con il gin. La storia delle celebrazioni continua con Emma Stokes donna d’affari e appassionata di gin che porta  l’evento a Londra per poi diffonderlo in una festa ormai globale visto che vi partecipano più di 30 paesi in tutto il mondo. Ed è proprio il Gin Tonic uno dei cocktail più famosi del mondo. Ma esiste la ricetta perfetta? per la redazione Electomag  che cito per la mia poca dimestichezza  con i superalcolici, “ tutto dipende dal tipo di gin: per gin molto secchi andranno bene acque toniche più morbide o magari aromatizzate. Per gin morbidi sono indicate acque toniche secche e neutre per esaltare il naturale profumo delle botaniche del gin” RICETTA: Unire in un bicchiere carico di ghiaccio a cubetti ¼ di Gin( 50ml), ¾ di acqua tonica( 150ml) e guarnire il tutto con timo e arancia essiccata Ma non

“Il profilo che tracciamo di questa regione è quantomeno preoccupante. Ci sono ancora molti problemi basilari; infatti alcune non riescono ancora a ottenere una regolare erogazione di alcuni fondamentali servizi. (…) Sembra assurdo possibile che possano succedere ancora episodi simili in un paese come l’Italia che è fra i più industrializzati del mondo. (…) La strada da percorrere è ancora molto lunga per ottenere il recupero di un’enologia di una regione nella quale, come in molte altre, si è per lungo pensato più alla quantità che alla qualità” Stefano Di Marzio, Presidente del Consorzio Tutela Vini d'Irpinia Queste parole, che introducono la sezione Campania della guida vini d’Italia 1989, rappresentano, alla luce dello stato attuale del comparto regionale, la prova tangibile del miracolo che prima i viticoltori irpini, e poi quelli di tutte le altre zone della regione, hanno compiuto nell’arco di poco più di trent’anni. Sapevamo che avremmo dovuto citarle, perché aiutano a capire quanta strada sia stata fatta in così poco tempo. Ci è sembrato opportuno utilizzarle per introdurre il vino simbolo di questa rinascita: il Fiano di Avellino.In quella guida di Fiano di Avellino ne erano presenti solo due: il Vignadora ‘87 di Mastroberardino, azienda definita come “una cattedrale