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Rubrica di Emanuela Medi
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Settembre 2019

C’è da perdere la testa tra i tanti appuntamenti settembrini dedicati i al vino ma il Festival Franciacorta in Cantina  è l’imperdibile appuntamento per gli amanti del bello e del buono che avranno l’occasione di trascorrere un rilassante weekend alla riscoperta dei luoghi dove nasce il Franciacorta. Sabato 14 e domenica 15settembre, le cantine apriranno le porte per accogliere chiunque vorrà degustare le varie tipologie di Franciacorta e divertirsi in compagnia vivendo un’esperienza unica.  Giunta alla sua decima edizione, la kermesse non cessa di sorprendere, con proposte coinvolgenti e una ricca offerta di iniziative dedicate agli enoappassionati  che potranno partecipare a verticali e degustazioni a tema, agli amanti del buon cibo, che godranno delle gustose proposte di ristoratori locali e chef, tra tradizione e innovazione. Ampio spazio sarà dedicato agli sportivi, che potranno avventurarsi tra i vigneti e le colline facendo trekking e percorrendo itinerari a piedi o in bicicletta, così come alle famiglie che avranno la possibilità di divertirsi con iniziative ludiche e pic-nic nella natura. Non c’è poi occasione migliore per perdersi tra i molteplici luoghi di interesse storico, i castelli, i monasteri e i musei che costellano la Strada del Franciacorta dove i cultori dell’arte avranno solo l’imbarazzo

Continua ad affermarsi il  gruppo F&P WINE GROUP che porta a casa un bel medagliere al Summer  Edition del Berliner Trophy 2019, il concorso vinicolo internazionale più grande del mondo .. 6 le  importantissime medaglie con: Gutturnio Superiore DOC 2018 Borgofulvia Impero – MEDAGLIA D’ORO Rosso Emilia IGT 2017 Borgofulvia Impero – MEDAGLIA D’ORO Gutturnio Superiore DOC Perticato Valandrea 2017 Il Poggiarello – MEDAGLIA D’ORO Ortrugo dei colli piacentini DOC Frizzante Lo Spago 2018 Il Poggiarello – MEDAGLIA D’ORO Perticato del Novarei Rosso Emilia IGT 2018 Il Poggiarello – MEDAGLIA D’ORO Spumante Brut Perini&Perini – MEDAGLIA D’ARGENTO “Questi riconoscimenti sono per noi una grande soddisfazione. – dichiara Massimo Perini, Direttore Commerciale di F&P Wine Group – perché con questi premi abbiamo dimostrato la cura, passione e l’ impegno che mettiamo nella produzione dei nostri vini facendoci apprezzare anche dalle giurie di grandi esperti”.   Il gruppo,  nato nel 2018 quando le famiglie Ferrari e Perini decidono di unire sotto un unico nome 5 marchi:  Il Poggiarelllo, Perini&PERINI, Costa Binelli,  e 4 Valli, produce 10 milioni di bottiglie  esportate in tutto il mondo . In particolare IL POGGIARELLO ( piccola passione di vinosano)  azienda collocata in Val di Trebbia nei colli Piacentini, ha  voluto una vitivinicoltura d

Meno 15% la produzione locale: dice Hans Terzer a Vinosano. Per la prima volta APPIUS, il vino da sogno di Hans Terzer, sarà presentato all'attesissimo evento milanese dedicato al vino. Il 9 ottobre a Palazzo Bovara, in una serata esclusiva, il winemaker Hans Terzer presenterà APPIUS 2015, sesta edizione della punta di diamante della produzione della Cantina San Michele Appiano. “Abbiamo deciso di  presentare Appius a Milano in qualità di partner- dice a Vinosano, Hans Terzer- perché avere il supporto di Federico Gordini presidente e fondatore di Milano Wine Week. , è per noi molto importante . Milano è la piazza al momento più  grande per il mercato del vino anche a livello internazionale e Milano segna un punto di svolta per Appius che presenteremo in varie città d’Italia e non più solo a Merano Wine Festival” Novità quindi assoluta per la pluripremiata cantina dell’Alto Adige, che dopo cinque edizioni celebrate “in casa”, decide per la prima volta di far sbarcare il “vino da sogno” di Terzer nella metropoli della moda e del design.  Oltre alla serata del 9 ottobre a Palazzo Bovara, la Cantina San Michele Appiano terrà una masterclass il giorno successivo, 10 ottobre. Inevitabile chiedere al wine maker  della cantina di San Michele

E’ una eccellenza riconosciuta de Made in Italy ma da troppo tempo( 2002) il nostro Paese ha perso la leadership mondiale come primo Paese esportatore: siamo tallonati dal mercato Asiatico che oggi ha superato quello Europeo fornendo il 46% della produzione mondiale  mentre l’Europa si è fermata il 25%. Ma l’aspetto più preoccupante, per il nostro Paese, è la forte diminuzione degli i ettari coltivati ad uva da tavola che sono diminuiti dal 2008  del 66%. Rimaniamo  comunque il primo Paese produttore europeo con 1 milione  di tonnellate raccolte :Puglia seguita dalla Sicilia e dalla Basilicata le regioni a maggiore vocazione di uva da tavola, Non ci dispiace un breve focus su questo prodotto ricco di elementi nutritivi quali sali minerali, vitamine, zuccheri, ampiamente utilizzata nella alimentazione, in estetica  e curativa( ne parleremo!) proprietà tutte che hanno un iter diverso da quello dell’uva da vino fin dal momento della raccolta! Si perché a differenza del vino i cui acini vengono vendemmiati prima della maturazione completa in modo che venga preservata   quella acidità e freschezza indispensabile per l’invecchiamento, gli l’uva da tavola viene raccolta a maturazione completa quando gli zuccheri hanno sostituito gli acidi presenti nell’acino stesso: allora si che avremo sulla

CI siamo, come ogni anno è giunto il periodo della vendemmia, che si sta effettuando proprio durante queste settimane, e che vedrà una produzione di poco più bassa rispetto a quella record dello scorso anno, ma comunque buona. Parliamo di un volume di circa 46 milioni di ettolitri contro i 55 dello scorso anno (-16%). I dati sono forniti dalla collaborazione, per la prima volta, da Unione Italiana Vini, Assoenologi e Ismea. Bene anche le esportazioni di vino italiano, che fanno registrare una crescita dell’11% a volume e del 5,5% sui prezzi. Anche quest’anno la vendemmia più produttiva d’Italia si registra in Veneto, prima in classifica con i suoi 11,2 milioni di ettolitri, seguita poi dalla Puglia, la cui vendemmia è stimata sugli 8 milioni di ettolitri e dall’Emilia Romagna, con i suoi 7,5 milioni di ettolitri. A seguire troviamo Sicilia, Abruzzo, Toscana e Piemonte. Anche quest’anno dunque l’Italia dovrebbe mantenere la propria leadership produttiva grazie ai suoi 46 milioni di ettolitri contro i 43,4 stimati per la Francia ed i 40 stimati in Spagna dai relativi ministeri dell’agricoltura. Una parte di questo ottimo risultato, seppur in lieve calo in termini numerici, è da attribuire alle Cooperative ed ai Consorzi del mondo del

Xylella: Giovedi 6 settembre la Corte di Giustizia Europea ha condannato l’Italia per non aver adottato le misure di prevenzione decise dalla Commissione Europea  . Si poteva evitare che 60 milioni di ulivi fossero in pericolo e perché i fondi europei e nazionali stanziati non sono stati debitamente utilizzati?  Risultato: la Puglia ora è un deserto.  Frutto di un pasticcio politico-culturale che ha visto il formarsi di un vasto movimento costituito da associazioni, imprenditori, politici contrari all’abbattimento degli alberi  infetti e vicini quando la stessa normativa lo consente in caso di necessità-“ E quale necessità maggiore- rileva ADUC l’Associazione  per i diritti degli utenti e consumatori- se non quella  di un terribile batterio che vive e si riproduce all’interno dei vasi linfatici degli ulivi,  e che, ostruendoli, ne provoca il disseccamento, quindi la morte” E infatti sono morti a migliaia con il propagarsi della Xylella distruggendo  una importante parte del patrimonio agricolo italiano su cui la neo ministro delle Politiche Agricole Teresa  Bellanova è intervenuta nel discorso programmatico  a poche ore dal suo insediamento” Dobbiamo verificare innanzitutto  lo stato dell’arte dei provvedimenti e la loro attuazione e riprendere il filo con i territori, garantire il giusto sostegno al paesaggio salentino e

“C’è molto da fare  per una agricoltura di qualità, attrattiva per i giovani, competitiva  in un contesto certamente difficile come l’attuale dove si parla più di export e barriere che di investimenti. Bisogna   creare posti di lavoro , incentivare le imprese e valorizzare quella tipicità il vero biglietto da visita del nostro Made in Italy”.. Ha dettato da subito  poco dopo il giuramento alcune linee programmatiche, Teresa Bellanova  scelta da Giuseppe Conte, su indicazione del Partito democratico, come il nuovo ministro dell'Agricoltura. Salentina doc, Bellanova ha un passato e non di poco conto  nel mondo agricolo come sindacalista Cgil a fianco dei braccianti impiegati nelle campagne pugliesi nella  lotta al caporalato.. In Cgil ricopre diverse funzioni: coordinatrice regionale delle donne della Federbraccianti in Puglia, poi segretaria generale provinciale della Flai (agroindustria) Cgil di Lecce, poi ancora come segretaria generale della Filtea Cgil (tessile-abbigliamento) di Lecce e infine dall'8 settembre 2000 diventa componente della segreteria nazionale della Filtea con delega alle politiche per il Mezzogiorno, Insomma un curriculum che la porta in politica dove entra nel 2006 con le elezioni nella Commissione Lavoro. Un impegno costante che ha un suo imprinting” l’ indagine conoscitiva approvata alla unanimità  dalla XI Commissione sul caporalato, lavoro nero e sfruttamento della manodopera.”

Modigliana, dal 7-8-9 settembre  è protagonista della terza edizione di un evento che ha molto da dire e da farsi.. degustare: protagonisti    i vini Modigliana 2018 e  Modigliana Riserva 2016( e altri vini)  presentati da  11 produttori  aderenti al gruppo Stella dell’Appennino: “un progetto che ben rappresenta- come scrive Giorgio Melandri giornalista e anima di Modigliana-“ questo angolo di Romagna in cui  la definizione di terroir si realizza nella sua complesssità di territorio, uomo e ambiente” Un angolo di Romagna, considerato come dice Jancis Robinson, la più importante giornalista del vino del mondo- uno dei territori emergenti del vino italiano- tanto da conquistare recentemente  la Menzione  Geografica aggiuntiva Qui il Sangiovese che ben esprime le caratteristiche dei suoli  che li rappresenta, regala sensazioni gusto-olfattive  con il frutto maturo e i tannini corposi delle argille  sia con la sapidità, la raffinatezza e l’eleganza delle marne. Suoli poveri ignari di essere protagonisti di vini incredibili e che oggi trovano la giusta visibilità in eventi come Modigliana 2019 . Aspetto “ Stella dell’Appennino” , Sangiovesi inediti, incontri con produttori dal temperamento generoso, cena  firmata dal grande cuoco italiano  Cristiano Tomei, visite guidate del territorio ..  la degustazione dei vini di montagna guidata da Walter Speller..

Certo non ha pace il Parmigiano Reggiano contro l’uso illegittimo del termine “ parmesan”. La lotta di uno dei nostri prodotti più famosi nel mondo  è serrata: è infatti di pochi giorni fa la notizia che i  Consorzio  ha depositato il ricorso contro la multinazionale Kraft Foods Group Brands LLC che vorrebbe ottenere la licenza del FRAFT PARMESAN CHEESE come marchio ufficiale in Nuova Zelanda” Il Consorzio del Parmigiano Reggiano- ha detto il presedente Nicola Bertinelli- già  da 20 anni ha registrato il marchio in quel Paese a tutela dell’interesse dei produttori della Dop . Certo- ha ribadito il presidente- non sarà facile competere con una multinazionale da 20 miliardi di euro, ma questo verrà fatto  in tutte le fasi a difesa del diritto di trasparenza sacrosanto per i consumatori” Il Consorzio stima che il giro di affari del falso parmesan fuori dalla UE sia di 2 miliardi di euro per circa 200mila tonnellate di prodotto, 15 volte il volume  del Parmigiano regino esportato. “ per questo sostiene Nicola Bertinelli stiamo cercando di ottenere al’estero lo stesso riconoscimento e le medesime tutele  delle Dop all’interno dell’Unione Europea”