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Rubrica di Emanuela Medi
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Maggio 2020

Un progetto, un protocollo, un comitato scientifico indipendente per lo sviluppo sostenibile della viticoltura siciliana. Tutto parte da Alberto Tasca d’Almerita, amministratore delegato dell’azienda vitivinicola da generazioni tra le più importanti dell’isola, che di questo progetto è stato l’ideatore e promotore tanto da aver ricevuto l’approvazione del Ministero delle Politiche Agricole.”  Dal 2010- dice – cercavo verifiche scientifiche per determinare la salute ambientale e sociale del nostro territorio. L’obiettivo non è solo produrre vini sostenibili ma vini buoni in modo sostenibile” Come?  E qui entra in gioco il comitato scientifico che ha individuato degli indicatori-dieci- finalizzati alla misurazione oggettiva delle performances di sostenibilità , dalla footprint e carbon footprint, al controllo del peso delle bottiglie, dalla biodiversità ambientale alla valorizzazione umana a partire dalla salute degli agricoltori e dei consumatori.”  Un sistema quindi di valori importanti-sottolinea  Alberto Tasca d’Almerita- in un momento di crisi come quello che stiamo attraversando per dare una direzione significativa verso una sana e sostenibile gestione aziendale” Il progetto cui hanno aderito  numerose aziende tra cui Planeta, Cos e Cusumano è di fatto il primo programma di sostenibilità per la vitivinicoltura italiana.

Il primitivo è un vitigno pugliese, espressione coerente del territorio e delle  tradizioni vitivinicole  Pertanto “ la decisione Della Giunta Regionale della Regione Sicilia( DGG 1733) con la quale si autorizza la coltivazione del primitivo sull’intero territorio  crea un pericolosissimo precedente amministrativo”  Inoltre, la sua affermazione commerciale che lo pone come prodotto traino dell’economia vinicola, agroalimentare e enoturistica regionale pugliese, è il risultato di decenni di sforzi e investimenti, sacrifici dei viticoltori. E non possiamo tollerare che tale patrimonio sia sottratto. E’ la dichiarazione congiunta da tutta la filiera di vini di qualità e in particolare  delle Denominazioni e dei Consorzi di tutela di cui ne fanno parte: il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria doc e docg, il Consorzio del Salice Salentino doc, il Consorzio del Primitivo di Gioia del Colle doc, il Consorzio di Brindisi e Squinzano doc, il Consorzio dei vini doc e docg Castel del Monte, l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino delegazione Puglia, il Consorzio Movimento Turismo del Vino Puglia, Assoenologi Puglia Basilicata e Calabria, Cia-  Agricoltori Italiani Puglia e la Confagricoltura Puglia a sostegno delle dichiarazioni rese nelle ultime ore dal Senatore  Dario Stefàno, in merito alla tutela dell’uva più importante del sistema vitivinicolo pugliese. In particolare, in merito

Festa dei lavoratori amara ,” traditi  dallo stato e dalle banche”: la nota di Fipe( Federazione Pubblici  Esercizi)  che in occasione del 1° maggio rimarca la difficile situazione in cui versano imprenditori e dipendenti  del settore della ristorazione e dei fuori casa, costretti a rimanere chiusi per un altro mese.  Solo 40 imprese in Lombardia- rimarca la nota- hanno ricevuto i fondi da distribuire ai dipendenti.   Un 1 maggio che molti ricorderanno: alcuni dati, secondo l’ultima stima dell’Istat sono ferme due terzi delle industrie che dovrebbero gradualmente ripartire e in alcune zone del pase sono ripartite ma  l’Istat il 22 aprile ha fornito una memoria scritta alla Commissione industria, commercio e turismo del Senato nella quale si evidenzia che i provvedimenti di chiusura hanno riguardato in maniera più pervasiva l’industria: quasi i due terzi delle imprese industriali, che rappresentano il 46,8% del fatturato e il 53,2% del valore aggiunto del macrosettore, hanno dovuto sospendere la propria attività. Allo stesso tempo, nel terziario l’incidenza delle imprese che operano in comparti la cui attività è interrotta è del 43,8%, il 37,2% in termini di fatturato e il 29,9% in termini di valore aggiunto. La sospensione incide in misura maggiore nel comparto industriale anche dal punto di vista occupazionale. Ma quanti sono

Una degustazione da non dimenticare  di spumanti “pas dosè” affinati sui lieviti da almeno 60 mesi e sboccati alla volè. La tipologia spumante metodo classico pas dosè viene lavorato con un rabbocco nella fase di sboccatura esclusivamente con il vino prodotto dalla stessa vendemmia, questo poiché si perde prodotto facendo esplodere il tappo dalla bottiglia per eliminare i lieviti depositati nella posizione di punta. Per tutte le altre lavorazioni viene aggiunto il liqueur d’expédition, liqueur de dosage o dosaggio, una mistura composta da zucchero di canna, solfiti e vino. Per i vini pas dosè anche chiamati brut nature e dosage zéro la concentrazione è inferiore a 3 grammi, ottenuta come detto senza aggiunte diverse dal vino stesso. Le altre lavorazioni con liqueur d’expédition si dividono in: doux più di 50 grammi di zucchero per litrodemi-sec tra 32 e 50 grammi di zucchero per litrosec tra 17 e 32 grammi di zucchero per litroextra dry tra 12 e 17 grammi di zucchero per litrobrut meno di 12 grammi di zucchero per litroextra brut tra 0 e 6 grammi di zucchero per litro La batteria  dei “Dormienti”  ha visto 5 spumanti metodo classico, affinati in bottiglie magnum, provenienti da tutto lo stivale. La degustazione

L’emergenza Covid19 ha colpito l’intera filiera vitivinicola italiana. Pesa la chiusura di bar, ristoranti e il calo dell’export. Gli italiani che in queste settimane hanno acquistato vino lo hanno fatto negli unici canali di vendita aperti: la Distribuzione Moderna, i negozi alimentari e lo shop on line. Per quanto riguarda la Distribuzione Moderna, l’istituto di ricerca IRI ha elaborato per Vinitaly  i dati relativi al periodo che va da gennaio al 19 aprile 2020, dunque comprese le settimane di Pasqua. Nei primi 3 mesi e mezzo dell’anno le vendite di vino nella GDO (Iper, Super, Libero Servizio Piccolo, Discount) hanno registrato una crescita a volume del 7,9% (+ 6,9% a valore) rispetto allo stesso periodo del 2019. Nel dettaglio i vini Doc e Docg sono cresciuti del 6,8% (+ 7,6% a valore), i vini Igp e Igt del 10,5% (+7,7% a valore), i vini comuni del 7,2% (+4,1% a valore), le bollicine dell’1,2% (+1,6% a valore). L’analisi di questo periodo è complessa perché i primi due mesi non sono stati toccati dall’emergenza Covid19, al contrario di marzo e aprile, con la variante delle settimane pasquali tra il 6 e il 19 aprile, di norma caratterizzate dai consumi da ricorrenza. A marzo i vini

Nel cervello dei mammiferi, in particolare nell’ippocampo ( sede del cervello deputata alla memoria), vengono prodotti nell’arco di tutta la vita nuovi neuroni. Questo processo denominato neurogenesi è indispensabile per la formazione della memoria episodica, come hanno dimostrato recenti ricerche: i nuovi neuroni dell’ippocampo  vengono generati a partire da cellule staminali (o primitive dotate cioè della capacità di trasformarsi in altre cellule) e durante l’invecchiamento ha luogo un calo progressivo di entrambi, che è all’origine di una drastica riduzione della memoria episodica. L’idrossitirosolo, composto naturalmente presente nell’olio extravergine di oliva, ha forti capacità antiossidanti e protettive sulle cellule, ed è noto che diversi fattori, tra i quali la dieta, sono in grado di stimolare la neurogenesi - formazione di nuovi neuroni-adulta. Un team di studiosi, guidati da Felice Tirone in collaborazione con Laura Micheli, Giorgio D’Andrea e Manuela Ceccarelli dell’Istituto di biochimica e biologia cellulare del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ibbc), ha ora dimostrato in un modello animale anziano che l’idrossitirosolo inverte  il processo di invecchiamento neurale. Lo studio è pubblicato sulla rivista internazionale Faseb Journal. “L’assunzione orale di idrossitisolo per un mese conserva in vita i nuovi neuroni prodotti durante tale periodo, sia nell’adulto che ancor più nell’anziano, nel quale

Le famose “escargots a la bourguignonne” non sono solo una specialità dell’alta cucina francese, le CHIOCCIOLE questo il loro vero nome derivante dal latino e dal greco” cosa dura,” come il guscio, sono un tipico piatto italiano nella versione, burro, aglio e prezzemolo. Ogni regione ha una sua ricetta ma molti non sanno che a Cherasco poco distante da Cuneo esiste l’Istituto  di Elicicoltura con un periodico che evidenzia come l’Italia per condizioni climatiche, ecocompatibili e alimentazione vegetale è ai primi posti al mondo per numero di allevamenti( 6000 impianti per ettaro) e fatturato annuo! Gli antichi  romani ne andavano ghiotti tanto che Apicio nel suo “ De Re Coquinaria” prescriveva di spurgarle nel latte, consiglio valido anche se mutuato in acqua acidulata( 20% di aceto bianco) e bollite con spezie e verdure per togliere dalle carni( non avendo le lumache un  apparato digerente) i pesticidi e le sostanze contenute nei vegetali di cui si nutrono. La lumaca contiene pochi grassi e molte proteine paragonabili al pesce tanto che una porzione di chiocciole ( circa 12) fornisce 80 calorie, ottimo per le diete. In realtà farle ingrassare sono le salse e il burro. Ma perché sono tanto rare? Le cause sono diverse: