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Rubrica di Emanuela Medi
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Maggio 2020

Fivi, Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti, scrive a Teresa Bellanova, ministro delle Politiche Agricole, e a Roberto Gualtieri, ministro dell’Economia e delle Finanze, affinché intervengano per sostenere il settore vitivinicolo e il settore Horeca fortemente provati dalla situazione di emergenza legata al Covid-19. Sono principalmente tre le azioni che i Vignaioli chiedono: Iva agevolata sul vino al 10%, Iva relativa alle cessioni di vino diventi esigibile al momento dell’incasso della fattura e sospensione del versamento dell’Iva relativa alle fatture già emesse da marzo.In sostanza tenuto conto della difficile ripresa, la Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti ha chiesto ai Ministri che, fino al 31/12/2023, l’Iva relativa alle vendite di vino all’Horeca sia esigibile solo al momento dell’incasso delle fatture e non al momento della consegna o della spedizione. La richiesta, quindi, è che anche la fattura sia emessa solo dopo aver incassato il corrispettivo dovuto. Per le vendite già effettuate, da marzo in avanti, e per le quali è già stata emessa la relativa fattura di vendita, la Fivi richiede che l’Iva sia considerata “in sospeso” (come avviene per le cessione alla Pubblica Amministrazione) e che diventi esigibile soltanto all’atto dell’incasso della stessa precedentemente emessa. Inoltre Fivi per favorire l’acquisto di vino e per

4 mq a persona e niente condizionatori queste le indicazioni contenute nel documento tecnico dell’Inail ma le linee guida ufficiali del Governo ancora non ci sono. Per la Fipe (Federazione Italiana Pubblici  Esercizi)  si perderebbero in un solo colpo 4 milioni di posti a sedere ovvero il 60% del totale. Il dato è stato calcolato dall’ufficio studi Fipe sulla base delle dimensioni medie locali, tenendo presente che la ristorazione italiana è  composta da piccole attività con una superficie di 90mq e 62 posti a sedere  e se a Bolzano e in alcune zone della Sardegna i ristoranti hanno aperto, nel resto d’Italia si aspetta la fatidica data del 18 maggio . Apertura vera, non solo per l’asporto o le consegne a domicilio, ma ovviamente regolamentata da misure di cui si dibatte da giorni   e su cui la Fipe ha preso una dura posizione. Ci sono tanti dubbi da risolvere, dall’effettiva capienza dei locali al turismo azzerato, alle difficoltà economiche delle famiglie,  e ancora a note tecniche  cui i locali devono attenersi, mascherine, vetri , distanziamento, modalità di pagamento, pannelli di plexiglass  ecc  Sottolinea Aldo Cursano, vice presidente vicario Fipe/Confcommercio – “ Noi abbiamo dato la nostra disponibilità da settimane a discutere

Sorge finalmente l’Ornellaia Bolgheri DOC Superiore 2017 dalle colline di Bolgheri e dalle porte della cantina dove è stato custodito a lungo durante la maturazione e l’affinamento. È stato definito “Solare” e il suo compito adesso è di illuminare con la sua sontuosa eleganza le migliori tavole del mondo. Recentemente Ornellaia 2017 “Solare” è stato il protagonista di un’accattivante degustazione virtuale durante il primo episodio della serie Live “Ornellaia Wine & Talks”, disponibile integralmente sul canale Instagram TV dell’azienda al link https://www.instagram.com/tv/B-ys32vo_02/ “È difficile non descrivere la 2017 come un’annata estrema in cui gelo, sole e siccità hanno avuto un ruolo determinante. Nonostante l’annata abbia messo alla prova il team e noi enologi, sono molto soddisfatto della qualità alta e del carattere dei nostri vini” spiega Axel Heinz, direttore della tenuta bolgherese. “È stato fondamentale proteggere durante l’intero processo la forte e decisa personalità di quest’annata. La misurata delicatezza nella gestione delle uve e una vendemmia appena anticipata, ha infatti portato alla luce dei vini di sorprendente armonia”. Nell’Ornellaia Bolgheri DOC Superiore dominano profumi di bacche nere e liquirizia assieme a tannini di velluto tipici delle annate calde; al contempo un’eccellente avvolgenza e acidità donano al vino una sontuosità mediterranea. Un importante

Saranno loro Gelardini&Romani Wine Auction Limited e Finarte Auctions Srl a rappresentare il nostro paese al primo appuntamento coordinato: un’asta di vini italiani il prossimo 17 maggio ad Hong Kong, con una sala d'asta ad oggi già fully booked. Sarà la prima asta assoluta di vini pregiati in questo difficile primo semestre del 2020 in cui le maison Anglo-francesi sono rimaste al palo, con l'Italia che guida la ripresa, nella piazza internazionale di scambio più prestigiosa al mondo, grazie ad un catalogo ricchissimo, frutto della raccolta combinata di importanti collezioni. In asta presente l’intero panorama produttivo vinicolo italiano in tutte le sue eccellenze. Grande rappresentativa dalle Langhe, dove troviamo i più pregiati Barolo di Giuseppe Rinaldi, Bartolo Mascarello, Cavallotto, Massolino, Parusso con la straordinaria annata 2010 di Riserva di Bussia, Giacomo Conterno con il mitico Monfortino in un'emozionante verticale che spazia dall'annata 1947 alla straordinaria 2013.  I Barbaresco di Gaja illuminano una eccellente selezione dove spiccano Castello di Neive, Pellissero, Sottimano e Produttori del Barbaresco. Anche per la Valpolicella si spazia dagli Amaroni Bertani 1964 alle annate più importanti dei grandi Quintarelli, Allegrini, Dal Forno, Masi.  Dalla Toscana i Supertuscan, con tutti i grandi nomi della categoria: annate introvabili di Sassicaia, Masseto, Tignanello,

1970-2020. Cinquant’anni dallo scioglimento dei Beatles, dalla fine della decade del miracolo economico e dalla fondazione di una realtà che ha contribuito in maniera essenziale alla trasformazione dell’areale quieto, remoto, dove sorge in una mecca vinicola che ha pochi eguali nel mondo. Non è un anno facile quello in cui cade il cinquantennale dalla nascita di Caparzo, storica azienda afferente alla galassia vinicola di Elisabetta Gnudi Angelini, “signora del Sangiovese” (qui l’intervista in occasione dello scorso Vinitaly: https://www.vinosano.com/la-signora-del-sangiovese-elisabetta-gnudi-angelini/). Anche un brand solido come quello di Montalcino e dei suoi Rosso e Brunello rischia di naufragare in questo mare d’incertezza, ma Elisabetta, forte dei suoi oltre vent’anni d’esperienza nel settore, tiene duro e si prodiga affinché le nuove annate dei suoi vini riescano ad ottenere l’attenzione che meritano anche a fronte dell’annullamento di tutti gli eventi nei quali sarebbero state presentate.In questa cinquantesima primavera - forse la più dura per il vino italiano dai tempi dello scandalo del metanolo, che scoppiò proprio nel mese di Marzo - Caparzo ha rilasciato un Rosso e due Brunelli appartenenti ad annate molto fortunate ( 2018 per il primo e 2015 per gli atri due). La 2015, in particolare, ha fornito una ulteriore conferma della supremazia

E’ una realtà fatta di piccoli viticoltori, con il 52% sotto i 4 ettari vitati, il 24% tra i 4 e i 10 e il 24% sopra i 10 ettari, il Consorzio  di Tutela Cesanese Del Piglio una denominazione tra le più antiche del Lazio e certamente tra le più “ accreditate” nel panorama enoico italiano si è fatta promotore di un sondaggio assieme all’Associazione STRADA DEL VINO CESANESE   con il supporto di  GALILEO.IT, tra i viticultori sulle preoccupazioni e richieste per superare questa difficile situazione. I vigneti di Cesanese del Piglio La quasi totalità degli intervistati ha meno di 6 dipendenti e solo l’8% impiega oltre 10 stagionali, oltre ai propri dipendenti.  Per il momento le principali preoccupazioni riguardano la difficoltà a vendere il vino imbottigliato (76%)  a riorganizzare la cantina per stoccare nuovo vino, se non saranno vendute ancora le annate precedenti (60%), forte anche la preoccupazione per il blocco delle attività promozionali (68%). delle vendite ai ristoranti (92%) e alle enoteche (72%) oltre al mancato incasso di quanto già venduto.  Ma tra i tantissimi produttori che si lamentano, una volta tanto  i produttori di questo marchio famoso, il Cesanese, chiedono incentivi per migliorare visto che per oltre la metà degli

Interi paesi d’estate vivono di saghe e manifestazioni: chi non ha mai partecipato alla saga della porchetta, delle vongole, dello stoccafisso, le reginette del mare come i concerti in montagna  occasione di ritrovo e di appuntamenti enogastronomici . Secondo stime  Fipe 2019 ( Federazione Italiana Pubblici esercizi) in Italia ogni anno si svolgono oltre 42.000 tra festival, sagre ed eventi, per un totale di 306.000 giornate di attività e un fatturato che si aggira intorno ai 900 milioni di euro  . Per eventi maggiori,  si calcola  fino a 10 milioni di euro di entrate.  La  perdita è enorme e non solo economica, spesso questi  momenti sono occasione per conoscere il territorio, il cibo e il vino locale : una identità importante che l’estate 2020 causa Covid  potrà cancellare. Roberta Gariboldi professoressa di Marketing e di economia e gestione delle imprese turistiche  dell’Università di Bergamo, dice”“Il settore degli eventi è uno dei più provati dalla crisi -- la situazione danneggia le aziende organizzatrici e crea un grande gap a livello di impatto economico e culturale per le aziende e sui territori. Abbiamo visto diversi eventi portati sul web: questa soluzione è funzionale solo per mantenere vivo il contatto coi partecipanti e può aiutare per

Per la genialità degli ingegneri idraulici del passato alcuni acquedotti dell’antica Roma ancora oggi servono la capitale. Da sempre la meraviglia dei viaggiatori  è espressione di emozioni  davanti alle tracce del passato: templi, piramidi, sculture ,città rupestri ,anfiteatri, necropoli  testimoni del passaggio di culture, riti ,abitudini, usanze e religioni. E noi curiosi di decifrare quello che il tempo ha celato studiamo la vita di chi ha costruito ciò che ora è “rovine”.  Tuttavia l’ammirazione per l’efficienza e la grandiosità degli acquedotti romani ci induce a rileggere anche i commenti dei loro contemporanei. Frontino nominatocurator aquarumall’epoca dell’imperatore Nerva  console nel 36 a.c.scriveva “ A tali costruzioni necessarie per così ingenti quantità d’acque oseresti paragonare le inutili piramidi d’Egitto oppure le altre opere dei Greci improduttive e tuttavia famose?”

Ripartire di nuovo con una diversa e più qualificata offerta per ridare all’Italia economia, business, lavoro  con il turismo in prima linea. Il segretario generale dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, Zurab Ppololikashvili il 1 Maggio ha  detto “ Il turismo è un’industria che genera il 13% del prodotto interno lordo mondiale, da lavoro a 1  persona  su 10   e per volumi è passata da 527 milioni di movimenti internazionali  nel 1995 a 1 ,5 miliardi nel 2019” Rilancio del turismo  dunque che nel nostro paese passa anche per l’enogastronomia  con una crescita quasi triplicata rispetto ai settori turistici tradizionali( ENIT- Ente Nazionale del Turismo) con una voce diversa e per molti aspetti sconosciuta. l’enoturismo : turismo di prossimità ,economicamente sostenibile, che consente esperienze per pochi o per piccoli gruppi della durata di una mezza giornata, di una giornata, di un week-end. Si può praticare anche all’aperto, con le visite in Vigna che accompagnano le visite in Cantina. .In Italia l’Enoturismo - di tradizione antica - è riconosciuto per legge solo dal 2019, con il Decreto Attuativo dell’allora MIPAAFT, che indica con precisione che cosa si deve fare per rispettarne i parametri ‘Con l’inizio del 2020- dice Francesco Moneta di The