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Rubrica di Emanuela Medi
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Classe 1980, di Cagliari, Mattia Piludu ha alle spalle una solida formazione nei vigneti di famiglia prima e successivamente alla guida di non poche aziende vinicole importanti dell’isola di cui ne ha diretto la ristrutturazione e lo sviluppo   fino a conseguire gli obiettivi di crescita prefissati. E’ forse questa una delle poche interviste telefoniche il cui interlocutore nella fattispecie Mattia Piludu ha espresso idee e progetti raggiungibili in modo assolutamente determinato e chiaro. Partiamo dai progetti di ampliamento Dice Piludu “La tenuta si estende su circa 200 ettari e ovviamente ancora possiamo come in parte abbiamo già fatto, identificare nuove zone i cui terreni hanno una diversa esposizione al sole. Questo ci permette di diversificare la produzione e di ampliarla  intervenendo in vigna e in cantina. La scelta ad esempio, di coltivare il Vermentino in terreni diversi e di ottenere un prodotto con  sfumature organolettiche differenti anche come  corpo, struttura , freschezza porterà a che il nostro Vermentino pur rimanendo intatta la sua impronta possa  diversificarsi per palati e perché no anche in  mercati con abitudini e stili di vita diverse.  Ciò che certamente non faremo mai sarà aumentare la resa per ettaro. La linea di Siddùra è chiara fin dall’inizio: le

Con i suoi 2000 km di costa La Sardegna è caratterizzata dalla presenza di vigneti secolari sparsi fra un entroterra montuoso e migliaia di nuraghi; come la mondo la “Bacu Biladesti” a Urzulei (NU) uno degli esemplari più longevi al mondo, un ceppo di Vitis Sylvestris dalla circonferenza di 134 cm costituita da tralci intrecciati con tronchi di ontano e corbezzoli che secondo il Dipartimento di Ricerca della Regione Sarda possiede almeno 1000 anni. Nell’estremo lembo Nord-Orientale della Sardegna si estende la Gallura, regione storica costantemente battuta dai venti dal terreno granitico; il Vermentino qui libera carattere e personalità e viene utilizzato dal 1996 nella DOCG Vermentino di Gallura per almeno il 95%. La sua presenza sull’isola occupa una superficie di 4.300 ha circa e insieme al Cannonau rappresenta l’espressione più tipica della produzione enologica regionale. Con una superficie di circa 7500 ha, il Cannonau rappresenta il 30% della superficie vitata sarda e trova la sua terra d’elezione ad Ogliastra. La DOC Cannonau ne prevede l’impiego per almeno l’85% (min. 90% per la tipologia "Classico") e si articola nelle tre sottozone: Jerzu, Oliena e Capo Ferrato; in uvaggio con il Bovale sardo e la Monica, partecipa alla Doc Mandrolisai. All’estremo Sud, perlopiù su terreni

Ora tutti dicono che manca la prevenzione e la repressione degli incendi  .  Massimo Ruggero amministratore delegato di Siddura importante cantina di Luogosanto    in provincia di Sassari,dice  “Da sempre gli incendi sono una piaga che affliggono l’isola minandone il prezioso patrimonio ambientale. Le fiamme che hanno divorato aziende , causato la morte di tantissimi animali , distrutto ulivastri millenari e boschi incontaminati hanno cancellato un patrimonio che le generazioni future non potranno mai più godere. Ciò che il fuoco ha cancellato è la filosofia, la storia di un popolo  che aveva tracciato il futuro delle nuove generazioni. Da oggi verrà ricordata una data, quella relativa alla ricorrenza di una grande disgrazia: sabato 24 luglion2021”. Non ci sono vigneti ma ben 20.000 ettari distrutti nella provincia di Oristano  e se i danni sono incalcolabili difficili da riparare se non in anni e anni di attese come le bellissime sugherete famose al mondo per la produzione  di tappi indicati tra i migliori al mondo e bruciate nella zona di  Cugliari. Da tempo immemorabile si dice che è colpa del vento, del troppo caldo, ma si sa che per il 90%  gli incendi sono di origine dolosa e forse in un’isola dove molto è

Con i suoi 2000 km di costa La Sardegna è caratterizzata dalla presenza di vigneti secolari sparsi fra un entroterra montuoso e migliaia di nuraghi; come la mondo la “Bacu Biladesti” a Urzulei (NU) uno degli esemplari più longevi al mondo, un ceppo di Vitis Sylvestris dalla circonferenza di 134 cm costituita da tralci intrecciati con tronchi di ontano e corbezzoli che secondo il Dipartimento di Ricerca della Regione Sarda possiede almeno 1000 anni. Nell’estremo lembo Nord-Orientale della Sardegna si estende la Gallura, regione storica costantemente battuta dai venti dal terreno granitico; il Vermentino qui libera carattere e personalità e viene utilizzato dal 1996 nella DOCG Vermentino di Gallura per almeno il 95%. La sua presenza sull’isola occupa una superficie di 4.300 ha circa e insieme al Cannonau rappresenta l’espressione più tipica della produzione enologica regionale. Con una superficie di circa 7500 ha, il Cannonau rappresenta il 30% della superficie vitata sarda e trova la sua terra d’elezione ad Ogliastra. La DOC Cannonau ne prevede l’impiego per almeno l’85% (min. 90% per la tipologia "Classico") e si articola nelle tre sottozone: Jerzu, Oliena e Capo Ferrato; in uvaggio con il Bovale sardo e la Monica, partecipa alla Doc Mandrolisai. All’estremo Sud, perlopiù su terreni

Con i suoi 2000 km di costa La Sardegna è caratterizzata dalla presenza di vigneti secolari sparsi fra un entroterra montuoso e migliaia di nuraghi; come la mondo la “Bacu Biladesti” a Urzulei (NU) uno degli esemplari più longevi al mondo, un ceppo di Vitis Sylvestris dalla circonferenza di 134 cm costituita da tralci intrecciati con tronchi di ontano e corbezzoli che secondo il Dipartimento di Ricerca della Regione Sarda possiede almeno 1000 anni. Nell’estremo lembo Nord-Orientale della Sardegna si estende la Gallura, regione storica costantemente battuta dai venti dal terreno granitico; il Vermentino qui libera carattere e personalità e viene utilizzato dal 1996 nella DOCG Vermentino di Gallura per almeno il 95%. La sua presenza sull’isola occupa una superficie di 4.300 ha circa e insieme al Cannonau rappresenta l’espressione più tipica della produzione enologica regionale. Con una superficie di circa 7500 ha, il Cannonau rappresenta il 30% della superficie vitata sarda e trova la sua terra d’elezione ad Ogliastra. La DOC Cannonau ne prevede l’impiego per almeno l’85% (min. 90% per la tipologia "Classico") e si articola nelle tre sottozone: Jerzu, Oliena e Capo Ferrato; in uvaggio con il Bovale sardo e la Monica, partecipa alla Doc Mandrolisai. All’estremo Sud, perlopiù su terreni