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Rubrica di Emanuela Medi
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Gennaio 2020

E’ a Veronafiere, dal 29 gennaio all’1 febbraio prossimi la 114ma edizione di Fieragricola 2020 manifestazione top del mondo agricolo. Sostenibilità ed economia circolare ma anche meccanizzazione agricola, zootecnia (con un forte rilancio anche di suinicoltura e avicoltura), vigneto, frutteto e colture specializzate, energie da fonti rinnovabili, servizi per l’agricoltura, mezzi tecnici, multifunzionalità dell’impresa agricola,i tanti temi che verranno affrontati nel corso della manifestazione   “. L’agricoltura- dice Maurizio Danese presidente di Veronafiere- è chiamata a contribuire all’appello verso uno European New Green Deal e l’appuntamento di Verona vuole come sempre offrire spunti di riflessione e soluzioni pratiche per accompagnare il mondo imprenditoriale e le filiere agro-zootecniche in tal senso». Tema di grande interesse l’internazionalizzazione: la Croazia sarà il «Paese ospite» di Fieragricola 2020 e avrà un’area dedicata per promuovere il proprio sistema. Croazia ma anche grande attenzione  al continente Africano – puntualizza Alberto Mantovani direttore generale di Veronafiere – in quanto l’agricoltura è una delle attività più rilevanti per i paesi africani che ha non soltanto una funzione produttiva, di sostentamento e di sicurezza alimentare per le popolazioni, ma è una delle soluzioni più efficaci per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici» Regina di Fieragricola sarà la zootecnia, consolidato pilastro della manifestazione. Grande ritorno nel ring del

Libero Bovio, autore delle più celebri canzoni napoletane, di cui abbiamo recentemente qui parlato scrisse nel 1914  il testo di Guapparia, destinata a diventare anch’essa un classico, la cui musica è di Roberto Falvo. Il nucleo narrativo della canzone è presto detto: un guappo è innamorato di Margherita, la donna più bella del quartiere, che però lo ha tradito.

“Mantenersi in forma adesso, a 70 anni, è il segreto per non farsi trovare impreparati quando diventerà prioritario, cioè a 80 o 90 anni”, è quanto sostiene MUYR GRAY autore del libro” 70..E ADESSO?” presentato recentemente presso l’Istituto Superiore di Sanità da Walter Ricciardi, past president dell’ISS. Lo stato fisico e il benessere di un soggetto si misurano non in base al trascorrere del tempo, ma dal modo in cui ciascuno è predisposto ad affrontare la propria età anagrafica : è il principio base cui si ispira il pensiero di Muyr Gray, medico britannico che collabora con l’NHS England (National Health Service) e Public Health England e che da oltre quarant’anni anni lavora nel settore della sanità pubblica. Il testo spiega che non è mai troppo tardi per imparare a vivere bene la propria età: l’autore lo fa attraverso una vera e propria ‘chiamata alle armi’ Il primo incitamento è di diventare più attivi, mentalmente e fisicamente, di mettersi in gioco nella vita quotidiana e di dedicarsi maggiormente agli altri per migliorare la propria salute. Consigli importati in particolare per il nostro Paese dove nonostante l’aspettativa di vita alla nascita si sia spostata dai 35 anni del 1860 agli 85 attuali, non

Fine anno tempo di previsioni sulle preferenze degli italiani e lo fa Nomisma con il suo Wine Monitor curato da Denis Pantini che ha interpellato i consumatori forse i più attendibili indicatori delle nuove tendenze. Ma andiamo per ordine: nel prossimo triennio ci saranno prima di tutto i vini da vitigni autoctoni (20,3%), seguiti dai vini biologici(16,4%), gli spumanti(13%), i vini sostenibili(12,8%) e i vini di specifici territori (12,6%). All’estero in America le posizioni confermano la linea Trump con i domestic wines, davanti ai vini biologici e sostenibili. Trovano meno credito i vini da vitigni autoctoni relegati assieme agli spumanti alle ultime posizioni. Altro mercato importante per i nostri produttori, la Germania: in testa i vini sostenibili di poco avanti ai vini nazionali e a quelli biologici. Anche sul mercato tedesco i vini da vitigni autoctoni e gli spumanti in pratica chiudono la classifica. Ma cosa sono i vini sostenibili? Difficile definirli- dice Denis Pantini- per gli Italiani sono ancora un qualcosa di indefinito. Definita invece- sempre per il curatore di Wine Monitor- la preoccupazione dei nostri produttori verso la crescente riscoperta nazionalista dei vini americani e tedeschi.

E’ sempre utile ricordare quanto il colosso Amazon ha deciso di scendere in campo con i propri prodotti e di non farsi perdere l’opportunità di essere presente sul mercato mondiale. Lo ha fatto con Compass Road: il brand scelto dall'azienda per commercializzare le bottiglie. Ovviamente non è la stessa Amazon a produrre il vino ma si è appoggiata ad un distributore tedesco, Quality wine select, che acquista e vende bottiglie provenienti dalle maggiori zone di produzione. Sono cinque i vini venduti con l'etichetta Amazon: Pinot Grigio Garda Doc (Italia), Grenache (Francia), Merlot (Francia), Chardonnay (Francia) e Riesling (Germania). La qualità del prodotto, basandosi sulle recensioni lasciate dagli utenti, non è elevata. Il più lusinghiero definisce il vino di Amazon come "senza pretese". Eppure quello delle private label è un business in espansione. A fare da apripista sono state le catene della Grande distribuzione organizzata che a cominciare dal Nord Europa hanno iniziato a vendere prodotti con marchio proprio. Una strategia vincente per i supermercati che in questo modo possono avere il controllo sia del canale di distribuzione sia dei prodotti. Amazon non fa eccezione e sul portale dedicato al cibo, Amazon Fresh, sono molte le referenze commercializzate con il proprio marchio. Sarà interessante vedere se nei negozi Whole Food, acquistati nel 2017 per quasi 14 miliardi di dollari, queste bottiglie saranno in vendita. L'unione perfetta tra online e offline. (Fonte:

Un benvenuto al 2020 veramente speciale quello di Andrea Casta, l’artista famoso per il violino di ghiaccio con il suo archetto luminoso che salirà  il 9 gennaio in vetta ai 3100 metri del ghiacciaio Presena, per un concerto inedito in occasione della presentazione della seconda stagione dell’Ice Musical Festival. Uno scenario perfetto per realizzare le riprese mozzafiato della cover strumentale di Heaven, successo postumo di Avicii, affidandosi nuovamente ai film-maker Ervin e Loren Bedeli, che già avevano firmato Birth, ultimo episodio del suo progetto inedito The Space Violin Project. L’evento, ideato e realizzato dall’artista americano Tim Linhart insieme a un team locale, si svolgerà in un magico teatro di ghiaccio ottenuto dall’insieme di 4 igloo con una orchestra i cui strumenti sono realizzati interamente in ghiaccio dalla sonorità particolare, alla presenza di Andrea Casta e del suo incredibile violino con all’attivo circa 200 concerti in tutto il mondo.

Oltre 100 premi in totale nel 2019 per Roner Distillerie  il primo indirizzo dell'Alto Adige per quanto riguarda grappe, liquori e distillati di altissima qualità. Un team di eccezione composto dai maestri distillatori Helmut Oberhofer e Martin Sölva e dal maestro cantiniere Hannes Bernard della tenuta Ritterhof che con grande passione e ambizione hanno sempre voluto raggiungere il meglio come la” Gold grappa invecchiata”, la Grappa dell‘Anno Internazionale 2019. Artisti del Gusto Era il 1946 quando Gottfried Roner iniziò a distillare posizionando un primo alambicco nella casa di famiglia. La distillazione è un’arte antichissima che affonda le sue radici nella tradizione magica dell'alchimia e che nell'arco alpino fa parte della tradizione contadina.

Vongole, cozze e colatura di alici per un insolito ramen proposto dallo chef Lucio Paciello per Staj il primo noodle bar di Napoli in via Bisignano 27.  Classe 1985 e formazione internazionale per il tradizionale brodo orientale a base di noodle lo chef propone una originale versione con una verace incursione mediterranea. Il ramen  nasce in Cina e poi si afferma  in Giappone dopo la Seconda Guerra Mondiale - complice il rientro delle truppe giapponesi dal fronte cinese e la diffusione dell’economica farina americana sul mercato -Il brodo a base di noodle  diventa prima simbolo dell’identità giapponese, poi uno dei piatti più in voga al mondo, dall’America all’Europa fino a conquistare, in tempi più recenti, anche il palato dei napoletani. Da Staj a fare la differenza, rispetto la ricetta originale del ramen, è proprio l’aggiunta di molluschi freschi locali. Una moda introdotta dalla Tokyo New Wave il movimento di giovani cuochi del Sol Levante, con i quali lo chef Lucio Paciello è entrato in contatto durante la sua formazione in Giappone: il brodo, ossia la base neutra del ramen, viene infatti preparato con pollo sottoposto ad una lenta cottura di 7 ore, insaporito con cozze e vongole veraci e completato da