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Rubrica di Emanuela Medi
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Vinosano parla di voi

Un’azienda gestita fin dalle origini a livello familiare, giunta alla terza generazione. E’ l’identikit delle Cantine Colosi, che al Merano Wine Festival si sono aggiudicate il premio “Famiglia”, uno dei cinque riconoscimenti speciali assegnati ai produttori per la prima volta in questa 32ma edizione della Kermesse ideata nel 1992 da Helmut Kocher. Piero e Pietro sono padre e figlio, il primo erede del capostipite, l’altro enologo – omonimo del nonno - che si è formato alla prestigiosa scuola di San Michele all’Adige. Completa il quadro familiare della generazione più giovane Marianna, sorella di Pietro, che insieme a sua mamma Lidia si occupa della parte amministrativa dell’azienda. Siamo a Salina, la piccola isola delle Eolie dove Pietro Colosi senior negli anni settanta compra i primi appezzamenti di vigneto e decide di iniziare a coltivare la specie più rappresentativa del territorio, la Malvasia delle Lipari, conosciuta e qualificata fin dall’antichità come il nettare degli dèi. Negli anni a seguire, con il passaggio generazionale, Piero Colosi decide di valorizzare ancora di più la propria azienda acquistando altri terreni, ristrutturandoli ed adeguandoli alla moderna viticoltura nel rispetto della più tipica tradizione eoliana.Nasce così a Capo Faro, in una zona di origine vulcanica con un terreno ricco

Forte di una popolarità crescente tra gli anconetani e non solo, invidiabile per la sua posizione tra mare e terra, ricco di biodiversità, il Parco del Conero ha ormai tracciato un percorso in salita che per tutela ambientale, sostenibilità delle aziende, eventi culturali rientra a pieno titolo tra i parchi italiani di maggiore interesse.

Africano è il nome esatto per questo caldo che molti di noi ricorderanno come tra i più estenuanti e lo ricorderanno i viticoltori preoccupati, chi più chi meno, della possibile sofferenza delle viti. “Un mese delicato questo- dice Hans Terzer winemaker tra i più famosi e non solo in Italia, perché sono giorni di maturazione delle uve che si presentano sane e belle.Non siamo eccessivamente preoccupati dallo stress idrico perché abbiamo avuto piogge abbondanti quindi riserve di acqua piovana in quantità più che sufficiente. L’unica cosa che stiamo attuando è una leggera sfogliatura non troppo forte per permettere agli acini di maturare senza che si secchino e soprattutto per evitare possibili malattie fungine come la peronospora e lo oidio.Il vero problema sono le improvvise grandinate dovute alle forti escursioni termiche come in questi giorni che però dalle nostre parti non hanno toccato particolarmente l’Alto Adige come Appiano Monte mentre danni si hanno avuti in Oltradige -Bassa Atesina. Siamo leggermente in ritardo per la vendemmia rispetto lo scorso anno, prevediamo la raccolta a metà settembre per il Sauvignon e il Pinot Grigio cui segue il Pinot Nero. Ed è quanto mai indicato parlare di cambiamenti climatici visto che è uno degli effetti più

Impossibile elencare, descrivere tutte le manifestazioni, eperienze, luoghi magici del. patrimonio enogastronomico italiano di questa estate 2023. Ha catturato la nostra attenzione il vivace calendario delle sette Tenute del Gruppo Zonin che per chi avrà la pazienza di leggere non potrà non essere incuriosito da quel qualcosa che vale l’esperienza di provare.

Turismo sostenibile, valorizzazione del territorio e protezione delle risorse naturali e del mare sono una priorità per Tasca D’Almerita riconosciuta a livello internazionale. Nel 2020 infatti, Relais & Chateaux, la nota affiliazione che riunisce 580 tra le più prestigiose e virtuose proprietà e hotel del mondo, ha consegnato a Capofaro Locanda & Malvasia il Trofeo Sostenibilità 2020, riconoscendo il grande impegno in favore dell’ambiente e delle comunità locali.

Le cantine fanno spettacolo? Certamente si quando coniugano rispetto e valorizzazione del paesaggio preservano e custodiscono l’eccellenza di grandi vini e sono la visibile dimostrazione di quanto e come l’architettura non si ferma certamente solo all’aspetto estetico ma diventa un tutt’uno con il mondo di cui ne sono espressione, perché la protagonista indiscussa è la natura rigogliosa, con i suoi colori e profumi tipici del territorio siciliano: vigneti autoctoni, uliveti, un ampio orto, erbe aromatiche e oltre 150 varietà di alberi da frutto che diventano gli ingredienti della ricca e genuina cucina del ristorante gastronomico Locanda Nerello e del Convivium Bar.